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Sei un tipo dolce o un tipo salato?

Sei un tipo dolce o un tipo salato?

Sei un tipo dolce o un tipo salato? Forse non lo sai...

Sei un tipo dolce o un tipo salato? Forse non lo sai, ma i tuoi gusti alimentari svelano aspetti della tua personalità, come spiega Graziella Dragoni nella nuova edizione di Vincere con la mente:

"I gusti sono gusti" è un modo di dire per rivendicare la massima libertà nel campo dell'alimentazione, poi passato ad altri ambiti. Oggi la scelta del cibo si discosta dai bisogni nutrizionali indicati dalla biologia ed è regolata da mediazioni di natura culturale e psicologica. Le scelte alimentari riflettono quindi anche la nostra psicologia individuale, lo stile di vita, il tipo di organizzazione della nostra personalità.

Dalle ricerche svolte sull'argomento, emerge il valore relazionale e affettivo del cibo: chi ama il salato predilige i cibi duri e consumati in compagnia; chi ama il dolce vuole cibi da sciogliere, da consumare preferibilmente da solo (come autogratificazione consolatoria).

In relazione all'umore, i cibi dolci sono connessi all'umore depresso, mentre l'umore allegro non discrimina tra dolce e salato. In sintesi, sembra vero che la preferenza tra dolce e salato sia associata a tratti di personalità e stili di vita diversi:

La personalità con preferenza per il salato ha energia, dinamismo, estroversione e intraprendenza; ha un rapporto funzionale con l'alimentazione, vuole sensazioni forti, pungenti, vivaci. Ha una personalità decisa, sicura di sé, autonoma, franca e brusca.

La personalità con preferenza per il dolce mostra invece affiliazione, dipendenza, ricerca di protezione; regala dolci, è introversa, ricerca consolazione, attribuisce valenza emozionale al cibo, è portata verso la trasgressione e la regressione infantile.

Le abitudini di consumo di cibi dolci e salati mostrano anche una struttura differenziata per il contesto relazionale. I cibi dolci tendono a essere consumati da soli, quelli salati con amici e in famiglia.

Si suppone inoltre un carattere regressivo dell'assunzione dei dolci, abbinato a certe manifestazioni, come la chiusura in se stessi, l'autogratificazione solitaria e consolatoria, il senso di colpa per una golosità infantile.

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