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Basket: come fare un buon tiro

Basket: come fare un buon tiro

Perché il tiro è l’abilità più importante nel basket

Le abilità fondamentali di passaggio, palleggio, difesa e rimbalzo vi potranno certo aiutare a ottenere un tiro ad alta percentuale di rea­lizzazione, ma dovrete lo stesso essere in grado di eseguire quel tiro. In questo articolo, tratto dall'Enciclopedia del Basket di Wissel Hal, vedremo insieme:

  • Avere fiducia nei propri mezzi;
  • La meccanica del tiro.

Avere fiducia nei propri mezzi

libro sul basket

La realizzazione del tiro è in gran parte una questione di atteggiamento mentale. Oltre all’abilità come tiratori, dovete avere fiducia in voi stessi. È l’integrazione tra gli aspetti mentali e meccanici del tiro a favorire il successo della sua realizzazione.

Se sapete tirare con precisione, obbligate il difensore a marcarvi stretti, rendendosi vul­nerabile alle finte e permettendovi così di passare la palla, penetrare verso il canestro e anche tirare. Se invece mancate di un tiro preciso, il difensore vi può marcare stando più lontano, anticipando penetrazioni e passaggi; in questo modo è meno suscettibile alle vo­stre finte.

Quando non avete la palla, il vostro marcatore può giocare ancora più lontano da voi, in una posizione migliore per fornire aiuto difensivo a un compagno che marca un altro giocatore. Per avere successo, una squadra deve avere al suo interno dei bravi tiratori.

A un eccellente tiratore si attribuisce spesso l’appellativo di “tiratore puro”, per il toc­co morbido e la meccanica fluida e scorrevole dei suoi tiri. Alcuni giocatori pensano che i tiratori puri siano talenti naturali fin dalla nascita. Si tratta di una credenza errata. Grandi tiratori non si nasce, si diventa.

Senza dubbio ci sono tiratori puri che sembrano essere nati tali, come Steve Nash, due volte Most Valuable Player (miglior giocatore) della NBA e inserito nella Hall of Fame del basket mondiale. Un tiratore come lui sa aggirare abilmente il difensore per poi sollevarsi senza il minimo sforzo in un morbido tiro in sospensione. I suoi pensieri non riguardano la meccanica del tiro, ma la posizione e i movimenti di compagni e avversari. Un tiratore puro valuta se è il caso di fare una finta, un passaggio, una penetrazione a canestro o un’inver­sione di marcia per tirare via la palla e ripristinare l’attacco. Per Nash e altri grandi tiratori, l’abilità è automatica. Come altre persone di talento, i tiratori puri giocano al massimo li­vello di performance in modo inconscio. Ciascuno di loro, però, è stato un principiante ed è diventato tiratore puro attraverso l’allenamento costante.

Il tiro è un’abilità che potete praticare da soli. Una volta che capite la meccanica corretta, tutto ciò che vi serve è un pallone, un canestro e la voglia di migliorare. Ma è anche utile al­lenarsi nei tiri all’interno delle situazioni di gioco, comprese quelle pressanti che si vengono a creare sul finale delle partite. Allenatevi con un compagno che vi fornisca la pressione di­fensiva di un avversario e ricordate che è grazie all’allenamento che svilupperete l’abilità e la fiducia in voi stessi. Potete anche beneficiare del feedback costruttivo di un osservatore ester­no come un allenatore, un insegnante o un giocatore esperto che analizzi la vostra tecnica di tiro. Tuttavia, la maggior parte dell’allenamento avverrà in assenza di allenatori e insegnanti; perciò, dovete imparare ad analizzare la reazione dei vostri tiri sul ferro del canestro in modo da perfezionare di volta in volta latecnica e identificare gli errori e le loro possibili cause.

Credete in voi stessi. Dovete avere fiducia nelle vostre capacità se volete fare canestro con ogni tiro. I tiratori sicuri di sé controllano i loro pensieri, i sentimenti e la loro abilità. Il basket è un gioco mentale oltre che fisico. Sviluppare l’elemento mentale è la chiave per migliorare nei tiri e in tutti gli altri fondamentali del gioco.

Un modo per aumentare la fiducia in se stessi è rendersi conto che il canestro è grande; così grande che nel ferro ci stanno più di tre palloni e mezzo. Questo sorprende la maggior parte dei giocatori. Se salite su una scala e posizionate tre palloni uno accanto all’altro sul ferro, vi rimane abbastanza spazio per infilare la mano e girarla tra ognuno di essi. Capire che il canestro è così grande dovrebbe darvi una spinta a livello psicologico.

Un altro modo per acquisire sicurezza è accompagnare il movimento del tiro lasciando il braccio completamente sollevato finché la palla non arriva al canestro; non solo è una mossa corretta da un punto di vista meccanico, ma, cosa ancora più importante, vi farà sembrare e comportarvi come un tiratore.

Dovete credere che ogni volta che eseguite un tiro la palla entrerà nel canestro. I bravi tiratori rimangono sicuri di sé anche nei momenti sfortunati in cui i loro tentativi vanno in fumo. Dopo un tiro mancato, correggete mentalmente l’azione e visualizzate un tiro riusci­to. Ripetere a voi stessi messaggi positivi, come «Sono un tiratore», «Canestro perfetto» e «Un altro a segno!», può stimolare pensieri di fiducia riguardo alle vostre capacità di tiro. Anche ricordare i vostri successi passati può produrre una carica positiva.

Ciò che distingue i giocatori eccellenti da quelli bravi è la capacità di tirare sotto pres­sione. Per questo, è importante che eseguiate i tiri non solo quando la vostra squadra è in vantaggio, ma anche quando la pressione si fa sentire. La correlazione diretta tra fiducia nelle proprie capacità e il successo nei tiri è il fattore più ricorrente nei grandi tiratori.

La meccanica del tiro

La maggior parte dei giocatori utilizza sette tipi fondamentali di tiro:


  • Il tiro piazzato a una mano;
  • Il tiro libero;
  • Il tiro in sospensione;
  • Il tiro da tre punti;
  • Il gancio;
  • Il tiro in sottomano;
  • Il tiro in corsa.

Queste tipologie condividono gli stessi principi meccanici fondamentali, che comprendono la mira, l’equilibrio, la posizione delle mani, il gomito chiuso, il ritmo e l’ac­compagnamento del tiro. Il modo migliore per sviluppare una buona tecnica è concentrarsi su uno o due principi meccanici per volta.

MIRA

Concentrate lo sguardo sul canestro, mirando appena sopra al ferro del canestro per tutti i tiri eccetto quello al tabellone. È consigliabile usare quest’ultimo quando vi trovate a un angolo di 45 gradi dal tabellone, angolo creato dalla linea che congiunge il rettangolo interno del tabellone con la tacca centrale sul lato dell’area. Naturalmente, la vostra distan­za dal canestro aumenterà man mano che vi sposterete verso la linea laterale del campo, poiché dovrete mantenere l’angolo di 45 gradi. Quando eseguite un tiro al tabellone, mirate all’angolo superiore più vicino a voi del rettangolo interno. Prendete la mira il prima possibile e tenete lo sguardo fisso sull’obiettivo fino a che la palla non arriva a destinazione. Gli occhi non devono mai seguire la traiettoria della palla o la mano del vostro marcatore. Concentrarsi sul bersaglio aiuta a eliminare distrazioni come gli urli, lo sventolio di asciugamani, la mano di un avversario o persino un fallo.

EQUILIBRIO

L’equilibrio porta alla potenza e al controllo ritmico del tiro. La vostra base, cioè la posizione dei piedi, e l’allineamento della testa su di essa costituiscono il fondamen­to del vostro equilibrio.

PIEDI

Posizionate i piedi in modo naturale alla larghezza delle spalle, con le dita che puntano in avanti, in modo da allineare ginocchia, anche e spalle con il canestro. Il piede dal lato del­la mano tiratrice (il piede destro se il tiro viene effettuato con la mano destra) è più avanti dell’altro. La punta del piede posteriore è allineata con il tallone dell’altro piede.

GINOCCHIA

Piegate le ginocchia per conferire potenza al tiro. I principianti e i giocatori affatica­ti spesso non piegano le ginocchia e, per compensare la mancanza di potenza derivante dall’uso delle gambe, tendono a tirare la palla da dietro la testa o a spingerla da un fianco. Entrambe le azioni producono errori.

TESTA

La testa, che controlla l’equilibrio, dovrebbe trovarsi sopra la vita e i piedi, spostata leg­germente in avanti, con le spalle e la parte superiore del corpo inclinate in avanti verso il canestro. Le spalle dovrebbero essere rilassate.

MANI

Posizione delle mani. La posizione delle mani è l’aspetto più frainteso della meccanica del tiro. È fondamentale che iniziate e finiate il tiro con la mano che tira di fronte al canestro (dietro alla palla). L’altra mano (mano d’appoggio) va invece sotto il pallone per fornire equilibrio. Come già ricordato, questa posizione, con la mano tiratrice dietro la palla e l’al­tra mano sotto, è chiamata, in inglese, block and tuck. Grazie a questa posizione, la mano che tira non ha il compito di mantenere il pallone in equilibrio, ma solo di tirare. Posizionate le mani piuttosto vicine tra loro, rilassatele e separate le dita in modo na­turale. Tenete il pollice della mano che tira rilassato e non troppo separato dalle altre dita, altrimenti rischiate di accumulare tensione nella mano e nell’avambraccio. Una posizione rilassata (simile a quella della stretta di mano) forma una curva naturale della mano, che permette alla palla di toccare i polpastrelli delle dita ma non il palmo. Posizionate la mano che non esegue il tiro leggermente sotto il pallone, con il peso di quest’ultimo in equilibrio su almeno due dita: anulare e mignolo. Il braccio della mano che non tira dovrebbe assu­mere una posizione comoda, con il gomito che punta leggermente all’indietro e di lato. La mano tiratrice è rivolta verso il canestro e posizionata dietro la palla, con l’indice al centro di questa. La palla viene rilasciata dal polpastrello dell’indice. Nei tiri liberi, avete tempo di allineare l’indice con la valvola o un altro punto di riferimento al centro del pallone. Svilup­pare il controllo dei polpastrelli e il giusto tocco permette di ottenere tiri morbidi e precisi.

GOMITI

Gomito chiuso. Tenete il pallone davanti e sopra la spalla del braccio che esegue il tiro, più precisamente tra la spalla e l’orecchio. Il gomito del braccio che tira deve rimanere vi­cino al corpo, in modo che la palla sia allineata con il canestro. Alcuni giocatori non hanno la flessibilità necessaria per tenere allo stesso tempo il gomito chiuso e la mano dietro la palla e di fronte al canestro. Se questo è il vostro caso, dovreste prima di tutto posizionare la mano dietro la palla, rivolta verso il canestro, e poi portare il gomito in dentro fino a che la vostra flessibilità ve lo consente.

RITMO

Ritmo. L’esecuzione di un tiro richiede di sincronizzare l’estensione di gambe, schiena, spalle e braccio che tira e la flessione di polsi e dita. Il movimento di sollevamento per tirare la palla deve essere morbido, scorrevole e ritmico. La forza iniziale e il ritmo del tiro derivano dall’azione di piegamento verso il basso ed estensione verso l’alto delle gambe. Partendo in posizione fondamentale, piegate le gambe e poi distendetele del tutto. Come già ricordato, pronunciare le parole «Giù e su!» dall’ini­zio del tiro fino al rilascio della palla stimolerà il movimento delle gambe fornendo il ritmo e il range di movimento per l’azione. Le gambe e il braccio che esegue il tiro lavorano insie­me; quando le prime si sollevano, lo fa anche il secondo. Quando le gambe raggiungono la massima estensione, la schiena, le spalle e il braccio che esegue il tiro si distendono verso l’alto con un movimento morbido e continuo. Assicuratevi di tenere la palla alta con la mano tiratrice di fronte al canestro. Prendete il ritmo andando giù con le gambe, invece che abbassando la palla. Mantenere la palla alta permette un rilascio veloce e riduce il rischio di errori.

BRACCIA

Mentre il braccio si solleva, la palla si inclina all’indietro passando dalla mano d’appog­gio alla mano tiratrice. Assicuratevi di non flettere troppo il polso della mano tiratrice, ma formate un angolo che consenta un rilascio veloce e un accompagnamento efficace. Indiriz­zate il braccio, il polso e le dita della mano tiratrice verso il canestro a un angolo compreso tra i 45 e i 60 gradi, distendendo completamente il gomito. La forza e il controllo finali del tiro derivano dalla flessione del polso e delle dita in avanti verso un punto che si trova ap­pena al di sopra del ferro del canestro. Rilasciate la palla dal polpastrello del dito indice con tocco leggero per imprimerle un effetto backspin e ammorbidire il tiro. Mantenete la mano d’appoggio sulla palla fino al rilascio della palla dalla mano.

FORZA

La forza impressa sul pallone dipende dal raggio del tiro. Su brevi distanze, la maggior parte della forza è fornita dal braccio, dal polso e dalle dita, mentre i tiri lunghi richiedono un movimento di piegamento ed estensione delle gambe, di imprimere più forza su arti inferiori, schiena e spalle e di accompagnare l’intero movimento.

ACCOMPAGNAMENTO DEL TIRO

Dopo che la palla è stata rilasciata dal polpastrello dell’in­dice, mantenete il braccio completamente esteso verso l’alto con l’indice che punta all’obiet­tivo, ossia lo spazio appena soprastante il ferro del canestro. Il palmo della mano tiratrice dovrebbe essere rivolto in avanti e verso il basso, mentre quello della mano d’appoggio do­vrebbe essere orientato leggermente verso l’alto. Mantenete lo sguardo sull’obiettivo. Pro­lungate l’accompagnamento del tiro tenendo il braccio alzato e completamente allungato finché la palla non raggiunge il canestro, poi reagite al rimbalzo o assumete una posizione difensiva. Mantenere il braccio sollevato finché la palla non raggiunge il canestro non è solo un buon principio meccanico, ma vi farà anche apparire e agire come veri tiratori, oltre ad aumentare la fiducia in voi stessi.