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Allenamento miofasciale: la fascia superficiale

Allenamento miofasciale: la fascia superficiale

Conoscere il tessuto fasciale per imparare ad allenarlo

L’anatomia della fascia è una nuova prospettiva dell’anatomia stessa. Anche se spesso parliamo di una rete fasciale, in realtà le strutture fasciali vengono differenziate, per posizione e funzione, in quattro aree principali. In questo articolo, tratto dal libro Allenamento mio-fasciale, vedremo insieme:

  • Caratteristiche della fascia superficiale;
  • Funzioni della fascia superficiale.

Caratteristiche della fascia superficiale

Sebbene esistano delle controversie sulle classificazioni, il libro Allenamento mio-fasciale prende spunto dallo schema proposto da F. Willard: si può considerare la fascia come suddivisa in quattro strati formanti cilindri longitudinali concentrici fra loro interconnessi. In questo articolo parleremo di uno di essi: la fascia superficiale.

Immaginate lo strato fasciale come una muta, una calza a rete, che avvolge tutto il corpo, lo tiene unito, gli dà sostegno e forma. La fascia superficiale è lo strato più esterno ricoprente tutto il corpo; si trova direttamente sotto la cute ed è intrecciata con il grasso sottocutaneo. È costituita da diversi livelli, ciascuno con quantità variabili di fibroblasti (cioè cellule connettive) disposte in maniera reticolare (multi direzionale).
La fascia superficiale è ricca di acqua, disposta in cristalli liquidi, e composta da tessuto connettivo lasso (sottocutaneo, al cui interno può esserci una trama di fibre collagene e, in maggiori quantità, elastiche) e adiposo. 

Questa fascia rappresenta un’importante sede di stoccaggio di acqua e grasso, protegge da deformazioni meccaniche e termiche (strato isolante), è una via di passaggio per tanti nervi e vasi sanguigni e permette lo scorrimento della pelle sopra la fascia profonda, particolarmente evidente a livello delle giunzioni altamente mobili e sul dorso della mano, dove la pelle ha una notevole libertà di movimento per poter scorrere facilmente sopra i tendini estensori durante i movimenti delle dita. La mobilità è promossa dalla presenza di più strati di fibre di collagene accoppiati all’elastina. 

La disposizione delle fibre, prevalentemente reticolare (multidirezionale), consente notevoli allungamenti in tutte le direzioni. La fascia superficiale è collegata alla fascia profonda tramite il tessuto connettivo lasso.

Funzioni

  • Caratterizza l’aspetto esterno del corpo;
  • Molto scorrevole e adattabile;
  • Permette notevoli allungamenti in tutte le direzioni;
  • Dopo un allungamento ritorna alla sua posizione di partenza.