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Gli effetti dello stress sul cervello

Gli effetti dello stress sul cervello

Tratto dal libro Alimentazione e Cervello

Nonostante lo stress sia un fattore costante del mondo in cui viviamo, i nostri cervelli sono equipaggiati solo per gestire uno stress della durata massima di 30-60 secondi, dopodiché la nostra evoluzione ci dice che o scappiamo via molto in fretta dalla minaccia o diventiamo il suo prossimo pasto. Dopo questa esperienza, che solitamente non dura molto a lungo, il cervello ritorna allo stato normale, se siamo sopravvissuti. In questo articolo, tratto dal libro Alimentazione e Cervello, approfondiremo quindi insieme alcune importanti tematiche legate all'argomento, nello specifico:

  • Come il cervello reagisce allo stress;
  • Le conseguenze dello stress sulla memoria e sulle ghiandole surrenali.

Come il cervello reagisce allo stress

La risposta allo stress è un metodo antico e ben organizzato per reagire a qualsiasi pericolo reale e fisico. È un prodotto di milioni di anni di evoluzione, che ci consente di allontanarci da cose che ci spaventano, o ci possono fare male. La parola “emozione” deriva dal latino motere, che significa “muovere”. Il corpo vede lo stress come una situazione di emergenza e prende misure drastiche per affrontare questa emergenza percepita. Si tratta di fuggire oppure combattere per eliminare la minaccia.

TRE RISPOSTE FISICHE ALLA SITUAZIONE DI STRESS

Ci sono tre risposte fisiche immediate che si collegano all’attenzione e alla memoria. 

  • Primo, l’attenzione si concentra sulla cosa, persona, situazione o pensiero che ha causato la sensazione di stress e il respiro diventa rapido e poco profondo;
  • Secondo, il cervello comincia a elaborare l’informazione relativa a questa esperienza molto velocemente, ma questa velocità va a scapito della precisione, che diminuisce consistentemente. 
  • Terzo, si riduce la capacità di immagazzinare ricordi nella memoria a breve termine. Questo spiega perché quando sei sotto stress non riesci a ricordare dove hai messo le chiavi della macchina, il nome della persona che ti hanno appena presentato, o cosa dovevi prendere dalla credenza di fronte alla quale ti ritrovi. La tua attenzione si focalizza esclusivamente sul fattore di stress, il cervello lavora come un pazzo, ma non molto bene, e il tuo ippocampo, dove vengono creati e immagazzinati i tuoi ricordi, si prende una piccola pausa Un effetto interessante è che anche i tuoi occhi cominciano a muoversi più rapidamente quando sei in ansia, probabilmente per aumentare la tua capacità di cercare soluzioni per la situazione stressante in cui ti trovi.

Infine, naturalmente, ci sono molti neurotrasmettitori che cominciano a farsi strada nel tuo corpo e nel tuo cervello.

Le conseguenze dello stress sulla memoria e sulle ghiandole surrenali

STRESS PERSISTENTE E MEMORIA

Uno stress persistente determina un effetto subdolo ma devastante sulle funzioni cerebrali, che finisce per portare al declino cognitivo, in particolare per quanto riguarda la memoria.  

La memoria è costituita da tre componenti principali: vedere, fare e ascoltare. In presenza di tutti e tre i fattori, è facile per la memoria inserire le sostanze chimiche al posto giusto, in modo che sia facile recuperare le informazioni. Quando sei stressato, questo processo non funziona correttamente, così finisci per dimenticarti le cose. La parte specifica della memoria che i ricercatori vedono regolarmente diminuire con l’invecchiamento del cervello è quella che si occupa delle vicende personali, ad esempio cosa hai mangiato a colazione, o dove sei andato lo scorso weekend. Si tratta della cosiddetta memoria episodica, che può essere formata da ricordi sia a breve che a lungo termine.

STRESS PERSISTENTE E GHIANDOLE SURRENALI 

Nelle ghiandole surrenali viene prodotta adrenalina, ad alta velocità, non appena viene percepita una minaccia. Questa scarica, potente e di breve durata, causa un aumento del battito cardiaco e dilatazione delle pupille, mentre allo stesso tempo il sangue viene pompato in muscoli, cuore e cervello per affrontare la minaccia. L’effetto può durare fino a un’ora, dopodiché è il turno del cortisolo

Il cortisolo è un altro ormone collegato allo stress, e nonostante anch’esso sia prodotto nelle ghiandole surrenali, entra in circolo più lentamente, ma i suoi effetti durano molto più a lungo: è destinato a quelle situazioni in cui è necessario uno sforzo prolungato per allontanarsi dalla minaccia. Aiuta il glucosio a penetrare nei muscoli, nel cuore e nel cervello per mantenere lo sforzo necessario a sconfiggere la minaccia. Il cortisolo rimane nell’organismo molto più a lungo dell’adrenalina e immerge il cervello, specialmente l’ippocampo, in un bagno tossico e distruttivo

Quando siamo sottoposti a stress per un lungo periodo di tempo, le ghiandole surrenali si stancano. I nutrienti necessari al loro funzionamento si esauriscono e non sono quindi disponibili per molti altri impieghi. 

Le ghiandole surrenali producono ormoni regolatori, quali l’adrenalina, il cortisolo e la noradrenalina, che reagiscono alle richieste poste dallo stress. I nutrienti che tendono a esaurirsi col tempo sono la vitamina C, la vitamina E, il gruppo vitaminico B (specialmente le vitamine B3, B5 e B6), il magnesio e altri elementi quali zinco, manganese, selenio, molibdeno, cromo, rame e iodio. Questi nutrienti sono essenziali per così tante funzioni all’interno del cervello che una loro carenza provoca un grave declino fisico e cognitivo, con l’aumento di ansia e depressione che ne deriva, nonché una diminuzione della capacità di memorizzazione. 

Come se ciò non bastasse, è stato scoperto che i minerali cromo, rame, ferro, zinco e specialmente il magnesio vengono secreti attraverso l’urina in presenza di ormoni da stress. Quindi, più siamo stressati, meno abbiamo a disposizione questi importanti nutrienti che dovrebbero aiutarci ad affrontare lo stress.