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La respirazione nello yoga

La respirazione nello yoga

L'importanza di una giusta respirazione

Respirare è un atto che ci accompagna tutta la vita; potremmo pensare di vivere senza un braccio o una gamba, ma non di vivere senza respirare. La respirazione mette in comunicazione la parte fisica e quella mentale, realizzando la connessione mente-corpo, lo scopo che appunto si prefigge lo yoga.

In questo articolo tratto dal libro Yoga. L'antidoto naturale allo stress approfondiremo:

  • L'importanza del diaframma
  • La respirazione nello yoga

L'importanza del diaframma

Il diaframma, il principale muscolo della respirazione, separa la cavità toracica da quella addominale. È un muscolo a forma di cupola, che durante l’inspirazione si contrae allargandosi e appiattendosi e spinge verso il basso le basi polmonari, facendole espandere e consentendo loro di risucchiare l’aria al loro interno. Durante la sua contrazione, con relativo abbassamento, il diaframma comprime gli organi addominali massaggiandoli energicamente, in modo che questi possano essere continuamente sollecitati a conservare la loro funzionalità durante la digestione e non solo.

Oltretutto, il diaframma è attraversato da orifizi che consentono il passaggio di alcuni vasi molto importanti (arteria, aorta e vena cava) e dall’esofago. Da ciò si evince la sua importanza e come sia necessario a fini salutistici mantenerne l’integrità, evitando blocchi che si ripercuoterebbero in maniera negativa su tutto il corpo, sia fisico sia mentale.

Se per un attimo, ad esempio, ci soffermiamo a pensare a un evento negativo che ha caratterizzato la nostra vita, immediatamente percepiamo come un blocco tra l’ombelico e lo sterno, all’altezza del plesso solare. In questo caso, il diaframma diminuisce la sua azione (blocco diaframmatico) e la respirazione diviene più veloce e meno profonda, spostandosi nella parte alta del torace: questa è la respirazione tipica di chi soffre di ansia o di chi ha problematiche derivanti dallo stress. Entrano allora in azione i muscoli accessori (muscoli del collo, intercostali, dorsali, piccolo pettorale, etc.), che sono costretti a svolgere un compito naturalmente destinato al diaframma, divenendo sempre più tesi e quindi contratti e rigidi.

Al contrario, se il diaframma mantiene la sua naturale funzionalità, contraendosi e rilassandosi coinvolgendo la parte bassa dell’addome, ecco che la mente registra uno stato di quiete e di pace, oltre che di lucidità. Gli esercizi di normalizzazione respiratoria hanno proprio questa finalità: mantenere integra la funzionalità del diaframma.

La respirazione nello yoga

All’interno del nostro corpo tutte le funzioni vitali, dalla respirazione alla digestione, avvengono in maniera armonica, senza interruzioni. Abbiamo detto che durante l’inspirazione la contrazione del diaframma determina un abbassamento di questo muscolo, a cui segue un aumento verticale del volume toracico, che si trasmette ai polmoni; si viene a formare una pressione negativa intrapolmonare e un richiamo di aria che determina l’inspirazione.

La respirazione normale si serve di questo meccanismo ed è quasi interamente a carico del diaframma
. La fase espiratoria è determinata dal semplice ritorno elastico del tessuto polmonare messo in tensione durante l’inspirazione; si crea una pressione intratoracica che determina l’espulsione dell’aria dai polmoni; nel frattempo, il diaframma si rilassa. Nello yoga l’espirazione è particolarmente importante, poiché durante questa fase il corpo si libera dell’anidride carbonica (prodotta dalla combustione degli alimenti) e inizia il suo processo di purificazione. Non a caso, in alcune pratiche di normalizzazione respiratoria utilizzate nello yoga, ma non solo, si cerca di prolungare il più possibile la fase espiratoria, da un lato per liberarsi delle sostanze di rifiuto, dall’altro per favorire il rilassamento del diaframma, costantemente messo sotto tensione dalla vita quotidiana.