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Cervello e Intestino: come la loro interazione influenza il benessere

Cervello e Intestino: come la loro interazione influenza il benessere

Perché questi organi sono direttamente collegati?

Non dovrebbe sorprenderci che il cervello e l’intestino siano strettamente collegati. Il cibo che mangiamo deve essere digerito e assorbito per favorire una funzione cerebrale ottimale. Se un qualunque fattore disturba i processi di digestione e assorbimento (così come il processo di eliminazione), la funzione cognitiva ne soffrirà. In questo breve articolo, tratto dal libro Alimentazione e Cervello, vedremo insieme:

  • Come funziona la digestione;
  • Cosa succede quando l'intestino è troppo impermeabile.

Come funziona la digestione

La maggior parte delle persone, al giorno d’oggi, mangia troppi cibi lavorati e una quantità insufficiente di cibi freschi (non lavorati). Gli enzimi digestivi che si trovano nei cibi freschi aiutano l’apparato digerente a scomporre il cibo in particelle minuscole, che possono essere assorbite e utilizzate dal nostro organismo. Meno enzimi otteniamo dai cibi freschi, meno efficiente sarà il nostro apparato digerente. Quando l’apporto di enzimi digestivi provenienti dalla dieta è ridotto, si verificano due problemi:

  1.  Frammenti di cibo non digeriti possono essere assorbiti dalle pareti intestinali ed entrare in circolo direttamente. Qui, gli anticorpi presenti identificano queste particelle come invasori esterni e le attaccano. Questo crea una reazione infiammatoria all’interno del corpo;
  2.  La digestione delle proteine è gravemente limitata in caso di insufficienza di enzimi digestivi, cosa che pone un importante problema, dato che le proteine sono alla base degli ormoni, quali la leptina e l’insulina, che mantengono stabili i livelli di zucchero nel sangue. Livelli instabili di glucosio nel sangue sono stati associati a sbalzi d’umore, depressione, ansia, e aumento di peso. Le proteine stanno anche alla base di molti dei neurotrasmettitori necessari per mantenere il cervello in un buono stato di funzionamento. Ovviamente, uno squilibrio dei neurotrasmettitori è il preludio a una serie di problemi mentali e di scelte alimentari sbagliate, in una spirale negativa di sbalzi d’umore, scarsa concentrazione e minore capacità di memorizzazione.

L’intestino troppo permeabile

I problemi digestivi sono spesso alla base delle intolleranze alimentari. L’intestino può avere delle “perdite” per diverse ragioni, tra cui un uso eccessivo di antibiotici, una carenza di nutrienti importanti (ad esempio grassi essenziali, zinco, vitamina A), infiammazione cronica, squilibrio della flora batterica e stress. 

Queste “perdite” significano che proteine solo parzialmente digerite entrano in circolo e scatenano una reazione del sistema immunitario. Parte della soluzione alle reazioni da intolleranza alimentare consiste nel far riprendere all’apparato digerente le sue funzioni ottimali, in primo luogo rimuovendo i cibi che causano tali reazioni, e in seguito introducendo nella dieta i nutrienti corretti, quali grassi essenziali, zinco, organismi probiotici ed enzimi digestivi. Un altro passo estremamente importante è assicurarsi che la dieta comprenda abbondante frutta fresca e verdure, forme pulite di proteine e carboidrati non raffinati. 

Purtroppo, lo stress è un altro importante fattore alla base dei problemi digestivi. La digestione viene interrotta quando siamo estremamente stressati, perché il corpo non vuole sprecare tempo per digerire il cibo se avverte che in quel momento stiamo lottando per la sopravvivenza. Il cervello non sa che lo stress in questione potrebbe non metterci in pericolo di vita. Questo porta a una situazione di ristagno di cibo nel nostro apparato digerente, a un accumulo di tossine e a un’interferenza degli ormoni dello stress con la digestione.

Anche uno stress di minore entità causa problemi digestivi, perché gli stessi ormoni dello stress interferiscono con la normale digestione e danneggiano anch’essi il rivestimento dell’intestino. Inoltre, quando le persone sono sotto stress, tendono a mangiare di più nel tentativo di alleviare la sensazione di disagio. Questo si aggiunge al disastro digestivo. Quando si è sotto stress, dunque, è meglio consumare pasti di piccole dimensioni, con una maggior densità di nutrienti.