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Stretching: teoria dell'allungamento muscolare

Stretching: teoria dell'allungamento muscolare

Stretching, allungamento e flessibilità

Il termine stretching si riferisce all’azione e all’effetto dell’allungamento, mentre possiamo definire allungamento lo stiramento di qualcosa che viene teso con forza per essere dilatato, un po’ come quando stiracchiamo braccia e gambe per eliminare l’intorpidimento. La flessibilità è, invece, la capacità di flettersi facilmente. Le qualità fisiche basilari dell’uomo sono quattro: flessibilità, forza, resistenza e velocità. Gli allungamenti appartengono alla prima categoria. In questo articolo, tratto dal libro Enciclopedia dello Stretching, vedremo insieme:

  • Tipi di allungamento;
  • Allungamento ideale.

Tipi di allungamento

Spesso si pensa che se lo stretching non provoca dolore non porti alcun beneficio. Vi è addirittura chi promuove movimenti che procurano dolore fine a se stesso in aree prossime alle estremità di giunture e legamenti. Altre teorie raccomandano i rimbalzi per raggiungere progressivamente un maggiore allungamento. L’autore di ENCICLOPEDIA DELLO STRETCHING appartiene a un’altra scuola di pensiero, che promuove un allungamento razionale, scientificamente provato ed efficace. Altrettanto valida è la teoria della soglia di stimolo nell’esercizio fisico, che può essere facilmente compresa grazie ai seguenti esempi:

  • Un allungamento troppo leggero non produrrà quasi alcun effetto nell’organismo né miglioramenti nella mobilità articolare;
  • Un allungamento troppo violento o esagerato produrrà traumi o, nel migliore dei casi, una contrazione muscolare protettiva che impedirà di migliorare la propria flessibilità;
  • Un allungamento giusto, che forzi la mobilità senza raggiungere la soglia del dolore o limiti pericolosi, non solo sarà più sopportabile ma produrrà anche risultati migliori. Con “giusto” si intende un allungamento più intenso rispetto a quello provocato dalle normali attività quotidiane, che costituisce una sollecitazione, ma non provoca lesioni.

L’allungamento ideale

L’allungamento deve essere dolce e controllato, portato al punto di resistenza desiderato e lì mantenuto per alcuni secondi. Bisogna evitare di molleggiare, di effettuare movimenti balistici (l’atto di “lanciare” un arto, che potrebbe ledere alcune strutture) e di sottoporsi a sforzi eccessivi e dannosi. L’aiuto di un compagno può essere molto utile, ma questi deve sapere ciò che fa e non forzare il corpo, evitando di superare i limiti del movimento naturale. La respirazione deve essere lenta e ritmata e l’espirazione deve avvenire generalmente durante l’allungamento, in modo da distendere la colonna grazie all’aumento della pressione intratoracica-addominale. Il corpo, e in particolare la parte che viene allungata, non deve essere sottoposto a tensioni eccessive.